Sabato 18 luglio alle ore 21.30, per la rassegna 'Jazz and Wine 2015' si esibiranno al Museo Archeologico di Penne (Piazza Duomo) i “Sonic Latitudes Four Elements”. Sul palco Marco Di Battista al piano, Franco Finucci alla chitarra, Marcello Manuli al contrabbasso e Roberto Desiderio alla batteria. Ingresso libero.
In caso di pioggia il concerto si svolgerà presso l’Auditorium San Giovanni Evangelista.
'Sonic Latitudes' è la prima prova su disco del sodalizio formato da Marco Di Battista e Franco Finucci. I due musicisti infatti condividono il palco, sia in duo che in quartetto che con altri musicisti, da diversi anni e approdano con questo lavoro alla prima registrazione insieme. Di Battista e Finucci utilizzano, rispettivamente, pianoforte e chitarra per realizzare un album con alcuni concetti ben presenti nel corso delle tracce. Innanzitutto il tema del viaggio e dell'esplorazione, geografica e di conseguenza musicale. Il titolo del lavoro offre una chiave di lettura per l'ascoltatore e i titoli dei brani, poi, richiamano gli esploratori che nelle varie epoche storiche hanno affrontato viaggi di scoperta, verso territori ignoti.
Personaggi come Ponce De Leon, Ibn Battuta, Roald Amundsen, Zeng He hanno aperto la strada per superare le Colonne d'Ercole che ogni cultura ha posto al termine del proprio orizzonte: animati da sogni fantastici e bramosia personale, mossi dal desiderio di conoscenza e dall'idea di sconfiggere l'ignoto, con le loro imprese hanno ridisegnato la conoscenza e l'evoluzione della storia, con tutte le conseguenze che conosciamo oggi, gli incontri e gli scontri tra i popoli. La conseguenza musicale è l'esplorazione da parte di Marco Di Battista e Franco Finucci di ambienti sonori ed espressivi differenti in una visione sempre coerente. La conoscenza reciproca, la pratica del duo, l'interesse comune per la melodia porta nel disco il vantaggio vitale della sorpresa e del movimento con un solido equilibrio.
Gli spostamenti avvengono con sicura discrezione, i due musicisti disegnano la tessitura di un dialogo maturo, coinvolgente dal punto di vista ritmico, sempre ricco di soluzioni armoniche raffinate.
Il senso melodico trova la direzione attraverso le latitudini e le prospettive incontrate dal duo: una concezione personale dei brani unisce gli spunti provenienti dal jazz contemporaneo e dall'attualità musicale con le necessità del supporto ritmico, dell'incrocio armonico, del sostegno alle improvvisazioni, delle questioni poste da una formazione esigente e scarna come il duo. Il dialogo tra le due voci resta sempre l'obiettivo di Di Battista e Finucci: è questo approccio a dare compimento al discorso, a rendere il lavoro scorrevole, a cogliere gli accenti intimi di ciascun tema.
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