giovedì 24 gennaio 2008
Renzo Ruggieri: "Ecco la mia Opera"
Sabato 26 gennaio, alle 21.30 presso il Teatro Polifunzionale di Pineto, si terrà la prima rappresentazione assoluta di "Opera?", racconto musicale in cinque scene, di Renzo Ruggieri. Il concerto chiude il Dolci Romori Jazz Festival 2007 e recupera l'esibizione in programma lo scorso 16 dicembre, poi annullata per il maltempo. Protagonisti della performance saranno il fisarmonicista e compositore Renzo Ruggieri, in veste di solista; il trio jazz composto da Massimo Moriconi (contrabbasso), Paolo Di Sabatino (pianoforte) e Glauco Di Sabatino (batteria); l'Orchestra da Camera Benedetto Marcello diretta da Massimiliano Caporale; Paolo Perelli, attore in improvvisazione a canovaccio. "Le esperienze passate in ambito teatrale - racconta Renzo Ruggieri - mi hanno lasciato la necessità di improvvisare tenendo in mente sempre delle immagini, delle sensazioni, delle storie da raccontare. "Opera?" è la rappresentazione di questa necessità applicata alla formazione che in questi anni ha visto impegata la mia vena più “italiana” e quindi melodica. Il Renzo Ruggieri Group aveva esaurito la sua prima intenzione con l'uscita di "Bends" e si era fatta partecipe attivamente del progetto con Antonella Ruggiero ("Souvenir d'Italie") che lo scorso anno era giunto al festival di Sanremo. In quel progetto si era già delineata la strada verso "Opera?", in quanto l'operazione richiedeva sia una pronunciata melodicità, sia una formazione leggera di archi. "Opera?", però, è il primo concept album del Renzo Ruggieri Group, nato per inseguire un unico obiettivo e per centrare un'unica sonorità oltre ad unico tema dominante". La ragione per cui si è approdati ad "Opera?" è molto semplice: "Parlare completamente d'altro mentre si utilizzano elementi del proprio vissuto, del proprio mondo. Il primo approccio con la musica classica l'ho avuto proprio con le “sinfonie d'opera”, che erano la cosa più prestigiosa un giovane fisarmonicista potesse fare. Si ben comprende che elaborare, trasformare, modificare certi capolavori è operazione alquanto insidiosa e per certi versi inutile, e come tale non l'ho inseguita. Quindi "Opera?" è un racconto nuovo, fatto di musica nuova che però si riferisce al passato per dirci che l'essere umano è sempre uguale, che, nonostante le regole del mondo siano nuove, egli non può inseguirle perché in lui coesistono elementi “immutabili” che – come avviene nell'arte – si modificano nella forma ma mai nella sostanza".
Battista Lena Quartet giovedì 31 al Marni Jazz Club di Pescara
Giovedì 31 gennaio, alle 21.30, il Marni Jazz Club di Pescara presenta il Battista Lena Quartet, formazione composta da Battista Lena (chitarra), Claudio Filippini (pianoforte), Daniele Mencarelli (contrabbasso) e Marcello Di Leonardo (batteria). Battista Lena è uno dei compositori italiani più interessanti: ha lavorato molto spesso, con organici ampi e variegati, alla composizione di opere e situazioni sonore particolari: la realizzazione di lavori importanti, premiati da critica e pubblico per gli aspetti musicali e narrativi, come Banda Sonora e I Cosmonauti Russi si affianca alla composizione di colonne sonore per film di grande successo, come Il grande Cocomero e Con gli occhi chiusi di Francesca Archibugi e Ovosodo e Ferie d'Agosto di Paolo Virzì. Per il 2008 la prestigiosa Big Band della radio tedesca, la Koln Wdr Big Band, ha in programma la produzione di concerti e registrazioni interamente dedicati alle sue musiche, a testimoniare profondità della sua scrittura. Nell’esperienza musicale di Battista Lena hanno avuto spazio anche le formazioni “canoniche”: per cinque anni, dal 1991 al 1996, è stato membro del quintetto di Enrico Rava e ha collaborato per lungo tempo con Roberto Gatto, Luciano Biondini, Javier Girotto, Enzo Pietropaoli e Marcello Di Leonardo. Con questi ultimi due, nel 2003, ha pubblicato Plays per la Via Veneto Jazz. Il Battista Lena Quartet è una formazione di grande caratura per la musica sempre intrigante proposta dal chitarrista. La solida impostazione e l’eleganza di Claudio Filippini, Daniele Mencarelli e Marcello Di Leonardo garantiscono il pieno sviluppo per le composizioni di Battista Lena: una musica narrativa e aperta all’improvvisazione, capace di tenere conto del disegno complessivo e del contributo dei solisti. Il prossimo appuntamento con il Marni Jazz Club è per giovedì 7 febbraio, sempre alle 21.30, con il Raffaele Pallozzi Trio, formato da Raffaele Pallozzi al pianoforte, Fabrizio Pierleoni al contrabbasso e Fabio Colella alla batteria.
mercoledì 23 gennaio 2008
Bosso, Svampa, Cocco Cantini, Trabucco e Rolli al Michetti di Pescara
Il 25 gennaio alle 21, presso la Casa del Jazz di Pescara (Teatro Michetti), esordisce il nuovo Quintetto di Maurizio Rolli con il progetto denominato “Rolli’s tunes”. Questa nuova formazione è la prima band diretta dal bassista e compositore pescarese da quando, nel 2006, in seguito alla scomparsa del grande pianista vastese Angelo Canelli, la precedente band “Archivi sonori” ha interrotto la sua attività.
Con uno sguardo al passato e un organico completamente rivoluzionato. Rolli, che torna a proporre le proprie composizioni, e’ compositore, arrangiatore e direttore della “Rolli’s tones big band” con cui sta per pubblicare un omonimo cd per la Universal con P.Erskine, M.Stern, H.Bullock, Bob Franceschini e B.Sheppard. Al suo fianco alcuni musicisti italiani che sono decisamente dei fuoriclasse come Fabrizio Bosso alla tromba, Stefano “Cocco” Cantini ai saxes, Arcangelo Trabucco al piano e Alessandro Svampa alla batteria.
Fabrizio Bosso: Nel 1999 viene votato come “Miglior Nuovo Talento” del jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz. Tecnicamente impeccabile, ha svolto attività concertistica sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley e Steve Coleman,ed è stato ultimamente reclutato da Charlie Haden per alcune tappe del tour promozionale del nuovo album della Liberation Music Orchestra. Fortunata anche la collaborazione al fianco di artisti confinanti con l’estetica jazz come Sergio Cammariere, Mario Biondi e Nicola Conte.
Stefano “Cocco” Cantini: è certamente uno dei migliori sassofonisti italiani, addirittura inarrivabile quando imbocca il sax soprano. Per due anni membro del gruppo di Michel Petrucciani, ha alternato a lungo la sua attività di Jazzista con quella di side-man dei più famosi artisti del pop italiano collaborando con nomi come Rava, Raf, D’Andrea,Rita Marcotulli, Laura Pausini, Chet Baker Elvin Jones, Luca Flores ecc..
Arcangelo Trabucco: giovanissimo pianista pescarese che sta diventando rapidamente il più richiesto interprete del suo strumento nel centro italia grazie al suo talento e alla sua versatilità. Ha collaborato Massimo Manzi, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso,Bob Mintzer, Hiram Bullock, Bob Franceschini e molti altri fino ad arrivare a far parte delle orchestre Rai e mediaset partecipando a popolari show come “Notti sul ghiaccio”, condotto da Milly Carlucci e “Reality circus” con Barbara D’Urso
Alessandro Svampa: batterista dalla tecnica funambolica, Oltre ad essere stato per 10 anni perno della band di Francesco De Gregori e per lungo tempo nel “Kaos Ensemble” Alfredo Impullitti ha collaborato conEnrico Rava, Tiziana Ghiglioni, Marco Tamburini, Emanuele Cisi, Pietro Tonolo, Maurizio Giammarco, Ramberto Ciammarughi, Kenny Wheeler, Alfredo Impullitti, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Katia Ricciarelli, Ron e tantissimi altri.
Con uno sguardo al passato e un organico completamente rivoluzionato. Rolli, che torna a proporre le proprie composizioni, e’ compositore, arrangiatore e direttore della “Rolli’s tones big band” con cui sta per pubblicare un omonimo cd per la Universal con P.Erskine, M.Stern, H.Bullock, Bob Franceschini e B.Sheppard. Al suo fianco alcuni musicisti italiani che sono decisamente dei fuoriclasse come Fabrizio Bosso alla tromba, Stefano “Cocco” Cantini ai saxes, Arcangelo Trabucco al piano e Alessandro Svampa alla batteria.
Fabrizio Bosso: Nel 1999 viene votato come “Miglior Nuovo Talento” del jazz italiano dal referendum della rivista Musica Jazz. Tecnicamente impeccabile, ha svolto attività concertistica sotto la direzione di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Dave Liebman, Carla Bley e Steve Coleman,ed è stato ultimamente reclutato da Charlie Haden per alcune tappe del tour promozionale del nuovo album della Liberation Music Orchestra. Fortunata anche la collaborazione al fianco di artisti confinanti con l’estetica jazz come Sergio Cammariere, Mario Biondi e Nicola Conte.
Stefano “Cocco” Cantini: è certamente uno dei migliori sassofonisti italiani, addirittura inarrivabile quando imbocca il sax soprano. Per due anni membro del gruppo di Michel Petrucciani, ha alternato a lungo la sua attività di Jazzista con quella di side-man dei più famosi artisti del pop italiano collaborando con nomi come Rava, Raf, D’Andrea,Rita Marcotulli, Laura Pausini, Chet Baker Elvin Jones, Luca Flores ecc..
Arcangelo Trabucco: giovanissimo pianista pescarese che sta diventando rapidamente il più richiesto interprete del suo strumento nel centro italia grazie al suo talento e alla sua versatilità. Ha collaborato Massimo Manzi, Gianluigi Trovesi, Bruno Tommaso,Bob Mintzer, Hiram Bullock, Bob Franceschini e molti altri fino ad arrivare a far parte delle orchestre Rai e mediaset partecipando a popolari show come “Notti sul ghiaccio”, condotto da Milly Carlucci e “Reality circus” con Barbara D’Urso
Alessandro Svampa: batterista dalla tecnica funambolica, Oltre ad essere stato per 10 anni perno della band di Francesco De Gregori e per lungo tempo nel “Kaos Ensemble” Alfredo Impullitti ha collaborato conEnrico Rava, Tiziana Ghiglioni, Marco Tamburini, Emanuele Cisi, Pietro Tonolo, Maurizio Giammarco, Ramberto Ciammarughi, Kenny Wheeler, Alfredo Impullitti, Pino Daniele, Fiorella Mannoia, Katia Ricciarelli, Ron e tantissimi altri.
martedì 22 gennaio 2008
Pat Metheny: il 28 gennaio esce il nuovo album "Day Trip"
Esce il 28 gennaio "Day trip" (Nonesuch), il nuovo album di Pat Metheny. Brano di punta dell'atteso lavoro e' "Is this America?", nato guardando il terribile disastro di New Orleans di due anni fa. Il titolo ricorda anche la mitica "This is not America", la canzone scritta con David Bowie. Ha dichiarato il chitarrista "Negli ultimi tempi per me e' diventato un interrogativo ricorrente, spero che con le prossime elezioni ci sia un cambiamento. Obama e Hillary mi piacciono entrambi e il mio sogno sarebbe vederli insieme alla guida del Paese'. "Day Trip" e' il primo album registrato con il nuovo trio formato da Christian Mc Bride al basso e il drummer Antonio Sanchez. La registrazione è avvenuta al Right Track studio di Manhattan nell’ottobre del 2005 e quest’anno sono state scelte le canzoni da inserire nel CD.
Tracklist:
1. Son of thirteen
2. At last you’re here
3. Let’s move
4. Snova
5. Calvin’s keys
6. Is this America (Katrina 2005)
7. When we were free
8. Dreaming trees
9. The red one
10. Day trip
Tracklist:
1. Son of thirteen
2. At last you’re here
3. Let’s move
4. Snova
5. Calvin’s keys
6. Is this America (Katrina 2005)
7. When we were free
8. Dreaming trees
9. The red one
10. Day trip
Napoli Centrale di James Senese alla Stazione Birra venerdì 25 gennaio
I Napoli Centrale del leggendario James Senese tornano con il nuovo album "Pajsà", il settimo nella storia del gruppo, che sarà presentato per la prima volta a Roma durante il festival jazz-rock "I Sing The Body Electric" venerdì 25 gennaio a Stazione Birra. I suoi concerti sono sempre esplosivi, oggi più di ieri. James Senese presenterà "Pajsà", il nuovo cd che è stato presentato per la prima volta a Roma durante il festival jazz-rock "I Sing The Body Electric". “E' stato difficile scegliere i brani di questo nuovo disco, ne avevo a disposizione 25, oggi il mercato discografico non offre tante possibilità a chi fa 'a musica. Il disco è nato, io guardo il mondo, guardo quello che succede e scrivo, non è altro che la trasposizione di quello che vedo. Napoli per chi scrive è piena di spunti, basta affacciarsi alla finestra e ti vengono le idee. Il nuovo tour si chiama come il disco "Pajsà", perché m'identifica, appunto, con la mia gente, con Napoli, io sono napoletano dentro e fuori, sembra strano ma ancora oggi mi chiedono "ma tu si americano?".
NAPOLI CENTRALE 2008
James Senese: sax e voce
Fredy Malfi: batteria (Daniele Sepe, Patrizio Trampetti - ex Nuova Compagnia di Canto Popolare, Peppe Barra)
Rino Calabritto: basso (elemento di Napoli Centrale da molti anni)
Marco Di Domenico: tastiere
INGRESSO: 15 EURO + DP - ingresso ore 21,30
info: 06/79845959 - via Placanica 172
www.stazionebirra.it
NAPOLI CENTRALE 2008
James Senese: sax e voce
Fredy Malfi: batteria (Daniele Sepe, Patrizio Trampetti - ex Nuova Compagnia di Canto Popolare, Peppe Barra)
Rino Calabritto: basso (elemento di Napoli Centrale da molti anni)
Marco Di Domenico: tastiere
INGRESSO: 15 EURO + DP - ingresso ore 21,30
info: 06/79845959 - via Placanica 172
www.stazionebirra.it
venerdì 11 gennaio 2008
A Pescara il piano di Stefano Taglietti, mentre il duo Pancella D'Amato annulla e rinvia al 16 febbraio
Sesto appuntamento, al Teatro Michetti di Pescara, con “La Casa del jazz”. Stasera, a partire dalle 21.15 (ingresso gratuito), si esibirà Stefano Taglietti, Piano solo. Invece è stato annullato e rinviato al 16 febbraio il concerto di sabato 12 del Duo Pancella D'Amato per indisponibilità dell'artista. Prosegue l’iniziativa di regalare al pubblico che interviene i cd della collana “Abruzzo Sound”, un progetto realizzato da Ecamlab col sostegno della Regione Abruzzo, concepito per valorizzare e dare visibilità a musicisti abruzzesi nei vari generi musicali contemporanei, dal jazz al rock, al pop, alla etno, all’elettronica etc. L’attività musicale di Stefano Taglietti è l’immediata manifestazione di un’intima esigenza espressiva: comporre e improvvisare al pianoforte, come su una "scrivania degli esperimenti. Il suo approccio alla musica consiste in un atteggiamento di permanente stupore emotivo che, libero da preconcetti, vive di una percezione aperta dei suoni, in cui si afferma la sorpresa di un paesaggio sonoro sempre nuovo. Formatosi inizialmente alla scuola di Sylvano Bussotti, ha vissuto come esperienza determinante per la sua formazione, l’incontro con Hans Werner Henze. Dal 1994 avvia una fitta collaborazione con l’artista visivo di origine iraniana Bizhan Bassiri. La relazione ricercata e voluta tra linguaggio musicale e visivo, realizza quell’ideale di unitarietà e complessità comunicativa, in un risultato di notevole forza espressiva, secondo un rapporto trasmissivo paritetico tra le arti. Anche il legame con il testo scritto ha un potere evocativo forte. E' appena uscito per Rai Trade- Ducale il suo ultimo disco Monografico After Pop Suite. Ha ricevuto decine di commissioni e i suoi lavori sono stati eseguiti da interpreti di rilievo presso la 51ma Biennale di Venezia, Accademia di Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, Opera di Norimberga, Teatro La Mama di New York, Lingotto di Torino per l'Orchestra Nazionale della Rai, Università di Cincinnati, Università la Sapianza di Roma, Parco della Musica di Roma, Sala Sinopoli per l'Orchestra regionale del Lazio e decine di altre importanti istituzioni. La sua musica è in gran parte edita da Rai Trade Musica Contemporanea ma anche da Chester Music London e Contempo.
venerdì 4 gennaio 2008
Stefano Di Battista: "Essere ironico per tranquillizzare il pubblico"
Jazz Ribelle ha incontrato Stefano Di Battista: con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere sul senso della musica e sull'eccezionale affiatamento che questo grande sassofonista dimostra di avere con i membri della propria band quando si esibisce "on stage". Mettetevi comodi e gustatevi questa nostra intervista...
Stefano, abbiamo notato che sul palcoscenico sei anche un grande intrattenitore, oltre che un grande artista!
"Ti ringrazio. Credo che questa sia una dote che sono riuscito ad acquisire istintivamente negli anni, nei miei vari concerti, per riuscire ad alleggerire un po’ quello che è il ruolo del musicista nel comunicare un qualcosa che a primo impatto potrebbe sembrare difficile".
Quanto conta per te l'ironia?
"E' un fattore importante. L’essere un po’ ironico lo vedevo come il modo migliore per tranquillizzare in parte anche il pubblico, per far sì che questo fosse sereno nel considerare gli artisti come persone normali che cercano di dare qualcosa agli altri. Un modo forse di mettere in maggior comunicazione i due lati della musica: chi la produce e chi l’ascolta".
Tra tutti i componenti del tuo gruppo si legge chiaramente una forte complicità, un grande affiatamento...
"L’affiatamento è una di quelle cose che a mio avviso nascono da una tranquillità di fondo con se stessi e con gli altri. Ognuno di noi, per lavorare al meglio, per poter dare il massimo, deve essere rilassato, e quindi cercare di raggiungere una grande conoscenza di se stesso".
Cosa credi che sia importante per un musicista, per raggiungere il giusto mood?
"Sicuramente fondamentali per tutti i musicisti sono le doti che uno ha e il bagaglio culturale, dovuto alle esperienze, che si porta dietro, ma, per quanto ci riguarda, probabilmente la marcia in più ci viene data dalla profonda amicizia che abbiamo istaurato al di fuori: il nostro, infatti, può essere considerato come un rapporto completo, di sincerità, che poi dal palco probabilmente si percepisce".
In questo vostro feeling influisce anche il fatto di suonare insieme da molto tempo?
"Senza ombra di dubbio! Anche il fatto di suonare insieme da molto tempo comporta una grande complicità. Nessuno di noi pone delle barriere nei confronti dell’altro, nè tantomeno esistono problemi nel caso di errori durante le esecuzioni: il rapporto è, infatti, di piena serenità".
Tra le varie manifestazioni a cui hai partecipato la scorsa estate, c'è anche il "Muntagninjazz" di Introdacqua (AQ): come ti è sembrato questo festival?
"Ho trovato questa manifestazione sinceramente straordinaria e molto curiosa, in quanto si svolgeva in questo piccolo paesino, che in fin dei conti non è molto lontano dalle mie origini, e mi faceva uno strano effetto il fatto che ci fosse un così grande interesse da parte degli organizzatori nei confronti della musica jazz. Stupenda è stata anche l’accoglienza calda che tutte le persone che abbiamo trovato ci hanno riservato. Peraltro siamo rimasti tutti quanti felicemente sorpresi dalla bravura della banda del posto, che a fine concerto è salita con noi sul palco per una grande improvvisazione. Li abbiamo trovati davvero degli ottimi musicisti, persone in gamba a cui faccio i miei complimenti".
Se vi dovessero richiamare in futuro, pensi che accettereste l’invito?
"Sì. Secondo me sono riusciti ad organizzare una manifestazione di portata medio-alta che non era assolutamente semplice, in quanto al centro di tutto c’era una musica che non tutti seguono. Mi auguro che questa manifestazione continui negli anni e che conduca sempre più gente ad appassionarsi alla musica jazz".
Valentina Di Pietro
Stefano, abbiamo notato che sul palcoscenico sei anche un grande intrattenitore, oltre che un grande artista!
"Ti ringrazio. Credo che questa sia una dote che sono riuscito ad acquisire istintivamente negli anni, nei miei vari concerti, per riuscire ad alleggerire un po’ quello che è il ruolo del musicista nel comunicare un qualcosa che a primo impatto potrebbe sembrare difficile".
Quanto conta per te l'ironia?
"E' un fattore importante. L’essere un po’ ironico lo vedevo come il modo migliore per tranquillizzare in parte anche il pubblico, per far sì che questo fosse sereno nel considerare gli artisti come persone normali che cercano di dare qualcosa agli altri. Un modo forse di mettere in maggior comunicazione i due lati della musica: chi la produce e chi l’ascolta".
Tra tutti i componenti del tuo gruppo si legge chiaramente una forte complicità, un grande affiatamento...
"L’affiatamento è una di quelle cose che a mio avviso nascono da una tranquillità di fondo con se stessi e con gli altri. Ognuno di noi, per lavorare al meglio, per poter dare il massimo, deve essere rilassato, e quindi cercare di raggiungere una grande conoscenza di se stesso".
Cosa credi che sia importante per un musicista, per raggiungere il giusto mood?
"Sicuramente fondamentali per tutti i musicisti sono le doti che uno ha e il bagaglio culturale, dovuto alle esperienze, che si porta dietro, ma, per quanto ci riguarda, probabilmente la marcia in più ci viene data dalla profonda amicizia che abbiamo istaurato al di fuori: il nostro, infatti, può essere considerato come un rapporto completo, di sincerità, che poi dal palco probabilmente si percepisce".
In questo vostro feeling influisce anche il fatto di suonare insieme da molto tempo?
"Senza ombra di dubbio! Anche il fatto di suonare insieme da molto tempo comporta una grande complicità. Nessuno di noi pone delle barriere nei confronti dell’altro, nè tantomeno esistono problemi nel caso di errori durante le esecuzioni: il rapporto è, infatti, di piena serenità".
Tra le varie manifestazioni a cui hai partecipato la scorsa estate, c'è anche il "Muntagninjazz" di Introdacqua (AQ): come ti è sembrato questo festival?
"Ho trovato questa manifestazione sinceramente straordinaria e molto curiosa, in quanto si svolgeva in questo piccolo paesino, che in fin dei conti non è molto lontano dalle mie origini, e mi faceva uno strano effetto il fatto che ci fosse un così grande interesse da parte degli organizzatori nei confronti della musica jazz. Stupenda è stata anche l’accoglienza calda che tutte le persone che abbiamo trovato ci hanno riservato. Peraltro siamo rimasti tutti quanti felicemente sorpresi dalla bravura della banda del posto, che a fine concerto è salita con noi sul palco per una grande improvvisazione. Li abbiamo trovati davvero degli ottimi musicisti, persone in gamba a cui faccio i miei complimenti".
Se vi dovessero richiamare in futuro, pensi che accettereste l’invito?
"Sì. Secondo me sono riusciti ad organizzare una manifestazione di portata medio-alta che non era assolutamente semplice, in quanto al centro di tutto c’era una musica che non tutti seguono. Mi auguro che questa manifestazione continui negli anni e che conduca sempre più gente ad appassionarsi alla musica jazz".
Valentina Di Pietro
Al Michetti di Pescara è di scena M.edit Ensemble
Quarto appuntamento per “La Casa del jazz”, al Teatro Michetti di Pescara. Domani sera, a partire dalle 21.15 (ingresso gratuito) “M.edit ensemble” in concerto, un ensemble formato da Angelo Trabucco (pianoforte), Maurizio Rolli (al basso), Mauro De Federicis (chitarra), Roberto Desiderio (percussioni), Fabrizio Mandolini (pianoforte). Eseguiranno musiche di Angelo Valori, tratte dal cd “Gli anni del Buio”. Prosegue l’iniziativa di regalare al pubblico che interviene i cd della collana “Abruzzo Sound”, un progetto realizzato da Ecamlab col sostegno della Regione Abruzzo, concepito per valorizzare e dare visibilità a musicisti abruzzesi nei vari generi musicali contemporanei, dal jazz al rock, al pop, alla etno, all’elettronica etc. “M. Edit Ensemble” si caratterizza per eseguire musiche a cavallo tra i diversi generi musicali. Ha iniziato ad operare sotto il nome di Suono & oltre Orchestra, e si è esibito in prestigiose sale da concerto e teatri (Teatro stabile di Torino, Teatro lirico di Parma, Autunno musicale a Como, Teatro stabile di Parma, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Società dei Concerti de L’Aquila etc). Ha collaborato con Gunther Schuller, che ha diretto 8 sue composizioni in prima esecuzione italiana (Festival di musica afro-americana della SISMA, 1994). Il bassista americano John Patitucci ha scritto per il gruppo Variazioni per basso elettrico ed orchestra d'archi, brano eseguito in prima mondiale con la partecipazione dell’autore nel febbraio 1995. Nel 1998 ha realizzato la colonna sonora di The lodger, film muto (1926) di Alfred Hitchcock. Ha prodotto, con la partecipazione del performer David Riondino, i divertissement musicali Nuove Milonghe(1996), Satire e satiri (2001) e Satire e Milonghe (2007). Nel 2001 ha messo in scena lo spettacolo Isole dell’anima, con Pamela Villoresi. Il gruppo ha registrato, con composizioni di Angelo Valori, i cd “Gli anni del buio”, “The lodger”, “La figlia di Iorio”. E’ di prossima uscita il cd e dvd “Dove volano gli angeli”.
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