Con una nota inviata al Sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e al Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, la Confcommercio di Pescara chiede la riapertura dello storico Teatro Michetti che da anni ha "malinconicamente e inopinatamente abbassato la saracinesca".
Il Presidente Ezio Ardizzi dichiara quanto segue:
“La nostra istanza nasce dalla convinzione che una città che non riesce a preservare e valorizzare la sua memoria storica, i suoi luoghi della cultura e il suo patrimonio architettonico è una città che non ha futuro ed inevitabilmente votata alla decadenza.
Il Teatro Michetti è tutto questo insieme, è una parte significativa della storia di Pescara, ma è anche il luogo dove si sono esibiti Totò e Macario così come è un esempio fulgido del periodo liberty, ed è quindi un simbolo a cui la nostra città non può e non deve rinunciare.
“Riapriamo il Teatro Michetti” non è solo uno slogan che sale forte da tutta la cittadinanza ma è anche e soprattutto il segnale di una città che non si vuole arrendere che vuole ripartire dalle sue radici per rialzare la testa”.
martedì 24 febbraio 2015
domenica 15 febbraio 2015
ROSETO ESULTA PER LA VITTORIA A SANREMO DI GIANLUCA GINOBLE E DEL TRIO “IL VOLO”

“Si tratta di un grandissimo successo che riempie di orgoglio un’intera città che, durante la settimana del Festival, si è stretta attorno a questi splendidi ragazzi – sottolinea il primo cittadino, Enio Pavone – A Gianluca, Piero ed Ignazio giunga forte l’abbraccio della nostra città e di tutti i rosetani in questo momento di immensa gioia”.
giovedì 5 febbraio 2015
Giuseppe Fiorello a Pescara in “Penso che un sogno così…”

Beppe Fiorello racconta del padre, un uomo che desiderava fare un mestiere diverso e lo confronta con sé e con Modugno, rivivendo momenti indimenticabili, scoprendo il bambino, timidissimo e pieno di paure, proprio come quando decise di affrontare il ruolo da protagonista della miniserie.
Canta tutti i successi con la sua sensibile interpretazione e la forte e una voce bella e profonda che non fa rimpiangere quella del grande Modugno, così simile a tratti anche più sfumata di quella dello stesso Modugno.
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