Sergio Cammariere e il trombettista jazz Fabrizio Bosso si esibiranno insieme il 3 gennaio a Roma nella sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica. Il concerto evento si intitola “Jazz’n’soul duet” ed è dedicato ai grandi della musica come Hoagy Carmichael, Harold Arlen, George Gershwin, A. Carlos Jobim, Louis Armostrong.
Un evento unico che arriva dopo 10 anni di collaborazione tra i due musicisti, e che li vedrà improvvisare come vuole la magia del jazz. In scaletta: 'The nearness of you' e 'Summertime' di George Gershwin, 'Over the rainbow' di Arlen, 'The shadow of your smile' di Johnny Mandel, 'When I fall in love' di Victor Young, 'My funny Valentine' di Richard Rodgers, 'Do you know what I mean Miss New Orleans' di Louis Armstrong e tante altre, estrapolate anche del repertorio personale di Cammariere.
venerdì 26 dicembre 2008
giovedì 11 dicembre 2008
Francesco Di Santo all'Ecoteca di Pescara in "Jazzin Art"
Sabato 13 dicembre, alle ore 21, Francesco Di Santo inaugura la personale 'Jazzing Art' all'Ecoteca di Pescara. Durante il vernissage si esibirà il Cristian Panetto Hemisphere, formazione composta da Cristian Panetto al sax alto e Marco Di Battista al pianoforte. La mostra, a ingresso libero, resterà aperta fino al 10 gennaio 2009. "Di Santo - dice Luigi Pagliarini, curatore della mostra - si immerge anima e cuore nelle più tipiche atmosfere del XX secolo per riesaminarle, nel tentativo di coglierne gli aspetti più sensuali e introversi, più geniali e più popolari, giungendo ad una meravigliosa rilettura di ciò che fu, ed è, la jazzisticità".
Gli strumenti musicali, voci protagoniste della musica afro-americana, sono il centro del progetto JazzART. L'artista ha unito la tradizione della tela e la sovrastruttura materica del PVC combusto per comunicare e valorizzare la loro importanza, per esprimere la forza e l'ardore, quasi erotico, evocato dalla musica e dal piacere di vivere gli strumenti in tutta la loro intensità e potenza. JazzART viene concepito come un lavoro musicale: le tele hanno tutte le stesse dimensioni per non compromettere l'importanza che ogni strumento ha all'interno del gruppo e dell'esecuzione dei brani.
Gli strumenti non vengono rappresentati nella loro interezza, ma a partire da particolari riconoscibili, tali da permettere alla memoria di ricostruirli per intero fino a farli suonare. Il progetto è nato intorno all'opera Classic(o)jazz, icona del Dolci Romori Jazz Festival diretto da Renzo Ruggieri: in occasione della serata conclusiva della rassegna venne presentato solo un EP dell'intero lavoro. Jazzing Art rappresenta una visione ampia e articolata dell'intero ciclo.
Gli strumenti musicali, voci protagoniste della musica afro-americana, sono il centro del progetto JazzART. L'artista ha unito la tradizione della tela e la sovrastruttura materica del PVC combusto per comunicare e valorizzare la loro importanza, per esprimere la forza e l'ardore, quasi erotico, evocato dalla musica e dal piacere di vivere gli strumenti in tutta la loro intensità e potenza. JazzART viene concepito come un lavoro musicale: le tele hanno tutte le stesse dimensioni per non compromettere l'importanza che ogni strumento ha all'interno del gruppo e dell'esecuzione dei brani.
Gli strumenti non vengono rappresentati nella loro interezza, ma a partire da particolari riconoscibili, tali da permettere alla memoria di ricostruirli per intero fino a farli suonare. Il progetto è nato intorno all'opera Classic(o)jazz, icona del Dolci Romori Jazz Festival diretto da Renzo Ruggieri: in occasione della serata conclusiva della rassegna venne presentato solo un EP dell'intero lavoro. Jazzing Art rappresenta una visione ampia e articolata dell'intero ciclo.
lunedì 8 dicembre 2008
Umbria Jazz Winter con João Gilberto in esclusiva europea a Orvieto
Ad Orvieto, dal 30 dicembre al 4 gennaio, si terrà la 16esima edizione di Umbria Jazz Winter. 6 giorni (uno in più rispetto alle passate edizioni) di buona musica, che avranno come teatro naturale gli ambienti unici di una delle più affascinanti e storiche città dell'Umbria. Edizione dedicata al Brasile e alla Bossa Nova per i suoi cinquant’anni, con ospiti João Gilberto e Duduka Da Fonseca. Molti, inoltre, i nomi importanti in cartellone: Martial Solal, Stefano Bollani, Enrico Rava, Danilo Rea, Enrico Pieranunzi, Renato Sellani, Joe Locke Roberto Gatto,che presenterà in anteprima il suo nuovo cd, e molti altri.
Il viaggio non può non cominciare con il Duomo, progettato da Lorenzo Maitani e realizzato tra il '300 e il '500, che appare come una fusione armonica di sculture in marmo, statue bronzee, bassorilievi e mosaici, con un risultato d’insieme molto suggestivo, che ospita nel pomeriggio di Capodanno la Messa della Pace impreziosita e caratterizzata dalla presenza della musica gospel: espressione e sintesi di culture e religiosità diverse che grazie alla musica si incontrano rendendo indimenticabile tale esperienza. I principali concerti si svolgono al Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1886,con il suo suggestivo sipario realizzato dal Fracassini che rappresenta Belisario che libera Orvieto dai Goti, al Palazzo del Capitano del Popolo,in tufo e pietra basaltica che offre la sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana e al Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del trecento, caratterizzato da volte e archi possenti e affiancato dalla pregevole Torre del Papa.
Musica anche a Palazzo Soliano, dalle linee severe ed essenziali, al cui piano terra si trova il Museo Emilio Greco, con sculture e creazioni grafiche donate alla città dallo stesso artista e al Palazzo del Gusto, che trova spazio all’interno dell’antico convento di San Giovanni, nel cuore del quartiere medievale di Orvieto.
Suggestivi anche la Sala del Carmine, una ex chiesa del 1300 facente parte del più vasto complesso del Carmine che comprendeva anche un convento e il Ristorante San Francesco, situato in un edificio che ospitò un convento francescano del 1200, location del gran cenone di fine anno la notte del 31 Dicembre a suon di jazz e sede ideale dei Jazz Lunch e Dinner insieme al Ristorante al San Giovenale e al Ristorante La Penisola. Naturalmente non manca la marching band, molto amata dal pubblico,che percorre in parata le vie del centro storico della città.
Il viaggio non può non cominciare con il Duomo, progettato da Lorenzo Maitani e realizzato tra il '300 e il '500, che appare come una fusione armonica di sculture in marmo, statue bronzee, bassorilievi e mosaici, con un risultato d’insieme molto suggestivo, che ospita nel pomeriggio di Capodanno la Messa della Pace impreziosita e caratterizzata dalla presenza della musica gospel: espressione e sintesi di culture e religiosità diverse che grazie alla musica si incontrano rendendo indimenticabile tale esperienza. I principali concerti si svolgono al Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1886,con il suo suggestivo sipario realizzato dal Fracassini che rappresenta Belisario che libera Orvieto dai Goti, al Palazzo del Capitano del Popolo,in tufo e pietra basaltica che offre la sintesi dei principali caratteri dell’architettura orvietana e al Palazzo dei Sette, eretto a cavallo del trecento, caratterizzato da volte e archi possenti e affiancato dalla pregevole Torre del Papa.
Musica anche a Palazzo Soliano, dalle linee severe ed essenziali, al cui piano terra si trova il Museo Emilio Greco, con sculture e creazioni grafiche donate alla città dallo stesso artista e al Palazzo del Gusto, che trova spazio all’interno dell’antico convento di San Giovanni, nel cuore del quartiere medievale di Orvieto.
Suggestivi anche la Sala del Carmine, una ex chiesa del 1300 facente parte del più vasto complesso del Carmine che comprendeva anche un convento e il Ristorante San Francesco, situato in un edificio che ospitò un convento francescano del 1200, location del gran cenone di fine anno la notte del 31 Dicembre a suon di jazz e sede ideale dei Jazz Lunch e Dinner insieme al Ristorante al San Giovenale e al Ristorante La Penisola. Naturalmente non manca la marching band, molto amata dal pubblico,che percorre in parata le vie del centro storico della città.
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