lunedì 3 gennaio 2022

Pescara, al via i lavori per le vasche di prima pioggia del Parco depurativo

Il 2022 anno decisivo finalmente per la tutela del mare e del fiume contro i rischi legati all’insabbiamento del porto canale e a quelli potenziali di inquinamento soprattutto in caso di piogge. L’amministrazione Masci, a margine di un incontro tenutosi questa mattina a palazzo di città con i vertici di Aca ed Ersi, ha stabilito una forte accelerazione ai lavori per il cosiddetto Parco depurativo che, come è noto, consiste nella realizzazione di 9 invasi per il trattamento delle prime acque, con un’importante ricaduta in termini ambientali. Partiranno infatti dal prossimo mese di febbraio la costruzione delle prime due “vasche di prima pioggia” inserite nel crono-programma, quella localizzata dalla progettazione in Viale Pepe (con annessa pulizia del fosso Bardet) e quella di Lungofiume dei Poeti (all’altezza di palazzo di città). 


Negli obiettivi dell’amministrazione comunale questi interventi, oltre a risolvere i problemi annosi relativi agli scarichi e all’insabbiamento del porto canale di Pescara, assumeranno oltretutto, con l’impianto di viale Pepe, il primo del crono programma, un peso rilevante riguardo all’annosa questione degli allagamenti nella zona dello stadio nei casi di pioggia intensa. Già aggiudicati dunque gli appalti su Viale Pepe e sul Lungofiume dei Poeti, il mese di febbraio sarà anche quello della contestuale pubblicazione, completata la fase della validazione (prevista dalla legge per gli appalti superiori al milione di euro d'investimento), dei bandi di gara per la costruzione della 3° e 4° vasca, la prima, cosiddetta B0 (da 12.500 metri cubi), che andrà a occupare un tratto dell’alveo fluviale all’altezza della Madonnina del porto e accoglierà le acque della direttrice fognaria che corre parallelamente al lungomare; e, quindi,  l’invaso in prossimità del sollevamento Mainarde-Via del Circuito (da 9.220 metri cubi).


«Come mi ero impegnato a fare all’atto del mio insediamento al Governo della città – ha detto questa mattina il sindaco Carlo Masci – raggiungiamo uno degli obiettivi principali del mio mandato. Da decenni i pescaresi lamentano una condizione di disagio e ora, a maggior ragione, in una città che si fregia del vessillo della Bandiera Blu, non era più possibile procrastinare tali interventi. Come sindaco ho sempre sostenuto come sia di fondamentale importanza per la crescita di Pescara puntare sulla valorizzazione in senso turistico del fiume e del mare, e i progetti che stiamo portando avanti mirano proprio a questo. Entro quest’anno consegneremo alla città queste fondamentali infrastrutture, che segneranno uno straordinario e indispensabile salto di qualità in materia ambientale. Fin da subito sarà intanto operativo il cantiere su viale Pepe, che si occuperà anche della ripulitura del fosso Bardet».  

 

Riguardo alla vasca B0 (Madonnina), è stato necessario affidare a un laboratorio toscano le analisi e la valutazione della categoria di appartenenza dei fanghi depositati sul fondale del fiume Pescara. Eseguita questa classificazione, l’Ersi ha fatto sapere questa mattina che si può procedere alla gara. I cinque invasi restanti andranno progressivamente e definizione dell’iter amministrativo entro la fine di quest’anno.

Con il termine “acque di prima pioggia” vengono definite le quantità di acqua piovana precipitata nei primi 15 minuti dell’evento meteorico, per tali quantità viene definito un valore di riferimento che solitamente è di 5 mm in tutta la superficie interessata. Queste acque di prima pioggia devono essere separate dalle “acque di seconda pioggia” (precipitate nei 15 minuti successivi) e trattate prima del rilascio finale, poiché per dilavamento trascinano gli elementi inquinanti presenti sulla “superficie scolante”. Le vasche di prima pioggia sono infrastrutture necessarie a evitare questa condizione.

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