“Aurum”. Un album dal sapore particolarmente “estivo” quello di Piero Delle Monache, registrato dopo la bellissima tournée africana (Thunupa African Tour 10/2013) e impreziosito da tinte calde e atmosfere subsahariane.
Già la copertina indica chiaramente la direzione: un viaggio musicale che segue la strada aperta dal precedente disco, ‘Thunupa’, ma si colora via via di nuovi incontri e scoperte.
Le composizioni, ben 13 e tutte originali, confermano lo stile narrativo e cinematografico di Delle Monache. I brani ‘Marts’ e ‘Fedex’ sono uniti in un’unica esecuzione e atmosfera, mentre ‘La Festa Intro’ nasconde un intervento sorprendente del contrabbassista. Tra i brani più ritmati sicuramente ‘Nairobi’, che ricorda il traffico inaspettato della capitale keniota, e ‘Fedex’. Tra i più dolci, ‘Annie’ e ‘Un giorno come un altro’.
Completano il gruppo i fedelissimi Tito Mangialajo al contrabbasso e Alessandro Marzi alla batteria (già presenti in Thunupa), il pianista Giovanni Ceccarelli, che torna in sala di registrazione con Delle Monache dopo il mini album Welcome (Altotenore 2010), e il chitarrista Mauro Campobasso, qui coinvolto anche in veste di co-produttore artistico e arrangiatore dell'intero album.
Non mancano partecipazioni speciali di musicisti come Luca Aquino alla tromba, Bepi D'Amato al clarinetto, Marco Bardoscia al contrabbasso, Tati Valle alla voce e - last but not least - Othnell Mangoma alle percussioni, artista conosciuto in Africa e subito coinvolto.
Ulteriori testimonianze della particolare ricchezza dell'album, da cui appunto il titolo 'Aurum' (oro in latino), sono l'utilizzo della mbira nelle tracce 6 e 10 - strumento realizzato e acquistato in Zimbabwe proprio a fine tournée - e la presenza di un brano elettronico che chiude la tracklist: 'Marts Dub' del duo SHT Slightly Hazy Trail, composto dallo stesso Delle Monache con il DJ Maurizio Bilancioni.
Ma la scelta del titolo vuol essere anche un vero e proprio richiamo alle origini e all'Etá dell'Oro narrata da Esiodo: “D'oro furono i primi uomini mortali che gli Olimpi crearono; vivevano come gli dei col cuore libero da cure e al riparo da pene e miserie. Scomparsi dalla superficie della terra essi divennero i buoni geni, guardiani dei mortali, dispensatori della ricchezza” (tratto da ‘Le Opere e i Giorni’).
I conterranei abruzzesi di Delle Monache coglieranno, inoltre, l'omaggio all'omonimo e storico liquore pescarese, profumato d'arancia.
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