Folta affluenza di pubblico per la mostra “The Impossible Community” di Luca Vitone, visitabile fino al 20 maggio nella sede espositiva della Fondazione Zimei, a Montesilvano Colle.
Curata da Massimiliano Scuderi, l’esposizione è stata organizzata dalla Fondazione Zimei in collaborazione con l’Archivio Pinot Gallizio di Torino.
Genovese di nascita, di stanza a Berlino, Vitone inizia la sua ricerca artistica intorno alla metà degli anni Ottanta, mettendo al centro tematiche quali l’esperienza dei luoghi in relazione alla memoria, alle identità culturali, al nomadismo. Riconosciuto come uno degli artisti più interessanti degli ultimi decenni nel panorama italiano e internazionale, è reduce dall'importante mostra antologica che la città di Milano gli ha dedicato al Pac, al Museo del Novecento e ai Chiostri di Sant’Eustorgio.
Ha esposto nei più importanti musei europei e vanta partecipazioni a diverse edizioni della Biennale di Venezia.
Molto articolata la mostra che ha preso forma nello spazio espositivo del Colle.
“Per l’occasione, Luca Vitone ha voluto approfondire un suo interesse ricorrente legato alla cultura nomade, nel senso più ampio del termine, accostando alcune opere a documenti che testimoniano un’esperienza simile vissuta da una delle figure più importanti delle seconde avanguardie del Novecento, l’artista Pinot Gallizio” spiega Massimiliano Scuderi. “Fondatore dell’Internazionale Situazionista, Pinot Gallizio affrontò la questione di rom e sinti sul piano etico, oltre che culturale. Tale fu il suo coinvolgimento che gli altri artisti situazionisti e la stessa comunità ‘zingara’ di Alba, sua città natale, lo salutarono come il ‘principe degli zingari’. Per il rispetto del diritto alla sosta dei rom, portò la battaglia dal piano culturale a quello politico e civico, fin dentro al Consiglio comunale di Alba, offrendo un terreno sulle rive del Tanaro di sua proprietà alla comunità rom.
Il progetto del villaggio che seguì alla donazione, venne riconosciuto dalla critica internazionale come matrice teorica dell’utopia urbana New Babylon dell’artista Constant”.
“The Impossible Community” è articolata, quindi, come un percorso parallelo che lega la personale visione di Vitone a quella di Gallizio attraverso progetti, quadri, fotografie, oltre a un’importante documentazione fatta di carteggi appartenenti all'Archivio storico Pinot Gallizio di Torino.
Tra le opere in mostra ci sarà anche una grande scultura, un mappamondo colorato di blu e di verde, con al centro una ruota, icona simbolo della cultura rom e della mobilità, che lo stesso Vitone ha scelto come vessillo della sua ricerca artistica.
“Abbiamo avuto una grande affluenza di pubblico e arrivano continuamente richieste per visitarla” dice Scuderi. “E’ stato importante anche il feedback riscontrato al Miart, c’è grande curiosità intorno alla Fondazione e al suo programma. Speriamo di continuare a fare bene anche con la prossima mostra, che sarà inaugurata il 26 maggio”. Nello spazio espositivo della Fondazione Zimei prenderà vita “Unfake Connections - Carol Goodden, Trisha Brown, Gordon Matta-Clark”.
“Sarà curata da me e da Harold Berg, membro del comitato per la fotografia del Whitney Museum di New York, collaboratore della Tate Modern di Londra e del Macba di Barcellona. L’evento sarà molto particolare e con qualche sorpresa. Nei giorni dell’opening avremo come ospite l’artista e danzatrice Carol Goodden e, all’inizio di giugno, Liza Bear, fondatrice della rivista d’arte Avalanche di New York. L’evento è organizzato con l’Acs Abruzzo Circuito Spettacolo con cui collaboriamo dallo scorso anno per i progetti interdisciplinari”.
La mostra di Luca Vitone è visitabile su appuntamento.
Info:
info@fondazionezimei.it Tel. 3801443816.
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