venerdì 26 ottobre 2018

L'ANGOLO DI PIERO | Gli Spandau Ballet conquistano Roma con il nuovo cantante Ross William Wild

Alla vigilia di questo nuovo tour erano tante le incognite per gli Spandau Ballet, di nuovo orfani del loro frontman e cantante Tony Hadley andato via lo scorso anno per concentrarsi sulla sua carriera solista. La scelta della band di continuare con un nuovo arrivo alla voce, Ross William Wild, si è rivelata decisamente azzeccata: il grandissimo successo riscosso dal passaggio italiano del gruppo icona degli Anni ’80 ne è la prova con tre date che hanno registrato un ottimo riscontro di presenze. Abbiamo assistito a quella del 24 ottobre all'Atlantico di Roma.
Oggi gli Spandau Ballet sul palco sono pura energia: guardano con orgoglio al loro passato e ne viene fuori uno show compatto e ben strutturato nel quale la parte da leone la fa proprio Ross: ottima presenza scenica, carisma decisamente marcato, il giovane singer ha da subito conquistato tutti i fan della band inglese caricandosi sul groppone un’eredità decisamente pesante, ma facendolo con scioltezza e tranquillità senza voler cercare di emulare un mito comunque inarrivabile.
Ross si muove tanto, corre da una parte all'altra dello stage, sorride, istiga la folla come un navigato frontman suscitando nel pubblico dell’Atlantico sin dai primi minuti dello show un incredibile entusiasmo. Come suonano gli "Spands" dal vivo ora? Meglio che mai! Gary Kemp è sempre più leader e dispensa note con la sua chitarra in maniera magistrale, il fratello Martin al basso è preciso e puntuale ed è acclamato dalla folla a gran voce, Steve Norman è un fantastico polistrumentista che trascina tutti con il suo sax, le percussioni e la chitarra, John Keeble picchia alla grande sulla batteria.
Dalla loro un repertorio di canzoni che sono rimaste col passare degli anni nel cuore dei fan e dunque il concerto risulta veramente bello e lascia ben sperare anche per il futuro artistico di una band che, a nostro giudizio, ha ancora molto da dire.
L’Atlantico esplode in un lungo applauso quando fanno l’ingresso sul palco gli Spandau: parte la strumentale “Gold Intro” ed è subito delirio. Alle prime note di “Chant No. 1 (I Don’t Need This Pressure On)” Ross si impadronisce della scena: si agita, mette in mostra subito un appeal ed una voce veramente forti. “Only when you leave” riporta direttamente a quel gran gioiello di disco che risponde al nome di “Parade”, il più grande successo a livello di vendite della carriera del gruppo inglese. Dopo il saluto di Gary Kemp e Ross ai fan accalcati sotto il palco, partono in sequenza la trascinante “Highly Strung” e la bellissima ballad “How many Lies?” che esaltano le capacità vocali di Ross. Martin Kemp introduce “Virgin” ricordando la storica esibizione al Live Aid nella quale la canzone fu presentata in anteprima. “This is the Love”, uno dei tre inediti della raccolta “The story The very best of” uscita nel 2014, è eseguita molto fedelmente all'originale.

Il legame con l’Italia degli Spandau Ballet è sempre stato molto forte e la dimostrazione si ha quando parte una sequenza di brani “non hit”, ma sicuramente fra i più applauditi della serata: “Reformation”, “Mandolin”, “Confused” e “The Freeze” trascinano e rimandano direttamente al primo periodo della carriera della band.
Ross lascia il palco ed è Gary Kemp ad introdurre e cantare “She loved like Diamond” mettendo in mostra le sue ottime capacità vocali. Steve Norman parla poi del momento in cui gli Spandau Ballet tornarono insieme dopo tanti anni nel 2009 e lui scrisse con Gary Kemp il brano che dava il titolo all'album del ritorno, “Once More” che raccoglieva i successi più grandi riarrangiati in chiave acustica e due inediti. L’esecuzione di “Once More”, uno dei pezzi più difficili a livello vocale di tutto il repertorio del gruppo, mette in chiaro ancora di più quanto la scelta di Ross sia stata assolutamente vincente. Arriva poi il turno di quella che è forse la loro canzone più amata in Italia, “I’ll fly for you” che lascia increduli per la sua rinnovata bellezza in questa versione live che culmina con una lunga parte strumentale nella quale Gary Kemp e Steve Norman la fanno da padroni.

A questo punto è Ross ad introdurre ognuno dei suoi celebri compagni di viaggio e anche qui si capisce che è già grande la sua intesa con loro. Arriva poi una delle parti più intense dello show: alle prime note di “Round and Round” è subito magia pura, “Instinction” e “Communication” fanno ballare tutti, ma è “Lifeline” a far diventare l’Atlantico una bolgia con Ross che gira più volte il microfono verso il pubblico invitandolo a cantare con lui.
La morbidezza delle note della celeberrima “True” scalda i cuori dei fan ed è forse il momento più magico del concerto. La band saluta e lascia lo stage ringraziando il pubblico.
Finita? Ovviamente no! C’è ancora spazio per i bis che saranno due.
“Through the Barricades” regala grandi emozioni e poi “Gold” chiude uno show promosso a pieni voti. Unica pecca del concerto? La mancanza di uno dei brani più popolari degli Spandau Ballet, “Fight for ourselves”, rimasto inspiegabilmente fuori dalla scaletta di questo tour.

Non ci piace per nulla parlare di revival o nostalgia dei tempi andati: con Ross William Wild gli Spandau Ballet hanno aperto una nuova fase della loro carriera dimostrando di avere veramente un’ennesima nuova vita artistica. Hanno vissuto alti e bassi, separazioni e reunion, ma ora sono di nuovo qui pronti a dare battaglia prima in concerto e , chissà, in futuro con nuove canzoni. Certamente l’arrivo di Ross ha portato una ventata di freschezza nella band e, senza voler fare paragoni con Tony Hadley, che sono comunque improponibili vista l’entità del personaggio, il nuovo giovane frontman ha saputo conquistare i cuori dei fan mettendosi al servizio dei fratelli Kemp, di Steve Norman e John Keeble Keeble in modo impeccabile, ma soprattutto facendo sue canzoni ormai entrate nella storia con grande umiltà … dunque bentornati Spandau Ballet e benvenuto Ross!

La scaletta del concerto del 24 ottobre all’Atlantico di Roma: 

Gold Intro
Chant No. 1 (I don’t need this pressure on)
Only When You Leave
Highly Strung
How Many Lies?
Virgin
This Is The Love
Reformation
Mandolin
Confused
The Freeze
To Cut a Long Story Short
She Loved Like Diamond
Once More
I’ll Fly for You
Round and Round
Instinction
Communication
Lifeline
True

Bis:

Through the Barricades
Gold

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