martedì 21 ottobre 2008
GLI ULTIMI BAGLIORI DELLO SWING AL CAFFÈ LETTERARIO DI PESCARA
Anche per la stagione 2008/2009 viene riproposto, presso il Caffè Letterario “P. Barberini” di Pescara, un ciclo di conferenze mensili sul Jazz, con ascolto guidato e con l’ausilio di supporti audio e video. Si inizia giovedì 23 ottobre alle ore 17,30. Si tratta di un'iniziativa culturale, di natura storico-musicale, che, utilizzando la formula già sperimentata con successo nei due anni precedenti, prenderà in esame il jazz americano degli anni quaranta, presentando all’attenzione degli appassionati alcune grandi orchestre, personaggi di rilievo e gli stili più importanti che hanno contraddistinto quell’epoca. Verranno celebrate adeguatamente le figure del pianista italo-americano Lennie Tristano, scomparso nel novembre del 1978, del famoso trombettista Dizzy Gillespie nella fase più delicata e poco nota del suo percorso artistico, e del sassofonista Lester Young, la cui influenza è stata determinante nell’evoluzione della musica jazz, in occasione del cinquantesimo della sua morte. Saranno poi esaminati, con dovizia di particolari, i più importanti stili dell’epoca, dallo Swing al Bop, con una riflessione critica del tutto inedita sul “Progressive Jazz” e la grande orchestra di Boyd Raeburn, popolarissima negli Stati Uniti a metà degli anni quaranta, di cui si sa poco o nulla nel nostro paese. La conferenza del mese di ottobre viene dedicata allo Swing nella sua fase terminale (1942/1945) che coincide con i momenti più drammatici della II guerra mondiale. Questo stile, che aveva raggiunto il massimo della popolarità e del successo fra la fine degli anni trenta e gli inizi degli anni quaranta, verrà utilizzato, sul fronte interno, come musica di evasione e di divertimento e, su quello bellico, come una potente iniezione di fiducia per il morale delle truppe attraverso le trasmissioni per le Forze Armate e i V-Discs, prodotti in esclusiva dal dipartimento di guerra statunitense. Verranno quindi proposte all’ascolto le orchestre più in voga di quel particolare momento, da Benny Goodman a Count Basie, da Artie Shaw a Benny Carter.
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