domenica 5 luglio 2015

Roberto Vecchioni fa tappa ad Aielli con "Il Mercante di Luce tour"

Nuovo appuntamento nella nostra regione con uno dei più celebrati cantautori italiani, Roberto Vecchioni, che suonerà stasera alle 22 in piazza ad Aielli, in occasione della festa della Madonna della Vittoria. Il ‘professore’ della musica italiana porterà nella Marsica il suo tour 2015 “Il Mercante di Luce” (unica tappa abruzzese). Ingresso libero.

Vecchioni è un personaggio che da sempre catalizza l’attenzione su di sé per via delle proprie liriche che spesso sconfinano nella poesia, unitamente a melodie profondamente ‘sentite’, sia nella loro intelaiatura sia nell’interpretazione stessa del cantante.

Ogni avventura esistenziale diventa il pretesto per raccontare una storia, come nel caso del viaggio effettuato qualche anno fa in Kenya per ritrovare se stesso: un viaggio, tra l’altro, prolifico, visto che gli ispirò l’album ‘Rotary Club of Malindi’.

Il soggiorno in Kenya diventò un percorso interiore “per tornare a farmi anche delle domande – dice Vecchioni – Noi occidentali non abbiamo mai quesiti da porci: abbiamo solo risposte”. L’artista racconta di una “semplice rivelazione” rispetto alla quale risultano tragicamente comici tutti i sogni di potere, di sopraffazione, di superiorità civile del mondo occidentale e sempre più risibili gli affarucci italioti e tutte le minute avventure di chi si prende troppo sul serio.

Secondo Vecchioni, i bianchi sono afflitti solo da due malattie: lo stress e la depressione, “tipiche di chi non ha un cazzo da fare”. Il Rotary Club of Malindi esiste davvero, e questa cosa, di per sé assurda, spinse Vecchioni a realizzare un calypso in cui i neri ‘ringraziano’ i bianchi per tutte le ‘belle’ cose che essi hanno realizzato in Africa: per aver portato la dittatura, per non aver portato i medicinali, ecc... Ma la vita può servire anche a suggerire brani come ‘Vincent’, la bellissima cover dell’omonimo brano di Don McLean, realizzata da Vecchioni nel 2000 per raccontare Van Gogh visto dal suo grande amico Gauguin. E, sempre in tema di ispirazioni, come non citare Alda Merini? “A volte Dio uccide gli amanti perché non vuole essere superato in amore”. Alla poetessa, Roberto ha dedicato la ‘Canzone per Alda Merini’.

Dicevamo dei suoi testi altamente poetici: “Se le parole terminassero – è il pensiero di Vecchioni – sarebbe la fine. Conosco tanta gente che dovrebbe parlare di meno. Bisognerebbe avere, alla nascita, un tot di parole da spendere e poi basta: se ne vuoi altre devi pagare. Le parole sono un miracolo”. E chissà quanti bei brani proporrà stasera Vecchioni, da ‘Le mie ragazze’, che “sono la prova dell’esistenza di Dio”, a ‘Viola d’inverno’, che in maniera molto delicata e romantica affronta il tema della morte, passando per ‘El bandolero stanco’, ‘Stranamore’, ‘Chiamami ancora amore’ (con cui nel 2011 ha vinto il Festival di Sanremo) e ‘Samarcanda’, che nel 1977 ha tributato per la prima volta all’autore milanese il consenso del grande pubblico.

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